Il premio di poesia Mario Bernardi è stato istituito per onorare la memoria dello scrittore e poeta Opitergino Mario Bernardi, venuto a mancare nel mese di Luglio 2015.
Dirigente di importanti case editrici italiane, appassionato studioso dei fenomeni etici e sociali, impegnato nella difesa degli ideali di libertà e democrazia.
Mario Bernardi ha dato un contributo notevole alla vita culturale del territorio Opitergino e soprattutto alla promozione della cultura e della poesia, con una particolare attenzione alle generazioni future.
Questo premio nasce con la volontà di dare seguito al suo impegno.
Il tema dell’edizione 2023
Il comitato scientifico, come da regolamento, ha indicato in “BUIO” il tema della settima edizione
Giuria
Ivo Prandin (Bosaro, 1935), è giornalista e scrittore. Dopo la lunga carriera al Gazzettino, conclusasi come inviato speciale per la cultura, ha scritto di narrativa e d’arte; ha diretto la rivista Leo magazine e attualmente insegna tecnica del giornalismo culturale alla Scuola “A. Chiodi” di Mestre.
Isabella Panfido Poeta Veneziana, ha insegnato lingua e letteratura russa; giornalista pubblicista, collabora alle pagine culturali di “Il Corriere del Veneto”. Ha ideato e condotto la trasmissione ‘L’arca delle parole’, programma radiofonico dedicato alla poesia per Radio 24 IlSole24ORE
Antonio Daniele è stato professore ordinario di Storia della lingua italiana all’Università di Udine.
Ha al suo attivo numerose pubblicazioni sulla lingua e la letteratura del Trecento e del Cinquecento.Ha studiato in particolare Petrarca, Tasso e i grandi eterodossi Folengo e Ruzzante. Più recentemente si è occupato anche di poeti e scrittori moderni, soprattutto veneti.
Fabio Franzin è nato nel 1963 a Milano. Vive a Motta di Livenza, in provincia di Treviso. Poeta e scrittore: è ’ redattore della rivista di civiltà poetiche “Smerilliana”
Giuseppe Manzato è Docente di Sociologia Generale, Sociologia della Religione, Interculturalità e Religione nella Facoltà Teologica del Triveneto e all’Ist. Superiore di Scienze Religiose di Padova. Insegna Sociologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia. PhD. Dottore di Ricerca in Filosofia e Scienze della Formazione. Ha pubblicato monografie e saggi in riviste di settore, nazionali ed internazionali
Rolando Damiani insegna a Ca’ Foscari. E’ studioso in particolare di Leopardi, di cui ha curato per Mondadori l’opera nei Meridiani e scritto una biografia tradotta anche all’estero.
Ivano Paccagnella: E’ stato Professore ordinario di «Storia della lingua italiana» all’Università degli Studi di Padova. Ha insegnato nelle università di Salisburgo (Austria) e della Calabria (Arcavacata di Rende, Cosenza). È stato Visiting Professor a Brown University (Providence, RI, U.S.A.) e a Harvard University (Cambridge, Mass., U.S.A.). Ha tenuto seminari e corsi presso Yale University (New Haven, Conn.), University of Connecticut (Storrs, Conn.), McGill University (Montréal, Canada); È socio dell’Accademia della Crusca, dell’ Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti di Padova, dell’Accademia dei Concordi di Rovigo
Oderzo
Oderzo è la seconda città veneta per importanza di reperti archeologici di età romana.
La sua storia più antica è raccolta nelle testimonianze del museo archeologico cittadino, aperto al pubblico nel lontano 1881, e nel suggestivo percorso alle aree archeologiche.
Oderzo fu centro veneto di primaria importanza, nodo di traffici e commerci tra l’area euganea, l’area alpina e l’area veneto-orientale, come del resto ricorda il nome stesso della città, su base terg, significante piazza, mercato.
Intorno al 148 a.C. la costruzione della via Postumia, che collegava Genova ad Aquileia attraversando l’agro opitergino, segnò una precoce fase di romanizzazione. Fu municipium di grande importanza e raggiunse la sua massima espansione intorno al I secolo d.C.
Ai fasti romani seguirono alterne vicende, tra saccheggi, rinascite, epidemie e nuove distruzioni, che si protrassero per alcuni secoli. La città iniziò a riprendersi soltanto dopo l’anno 1000.
In seguito venne contesa dalle grandi famiglie feudali della zona, in particolar modo dai da Camino, dai Collalto e dagli Scaligeri. Nel 1380 passò sotto il controllo della Serenissima Repubblica di Venezia, della quale fece parte pressoché ininterrottamente fino all’arrivo di Napoleone (1797). La città divenne quindi austriaca nel 1815 e italiana nel 1866.
Applique Bronzea di Sol con capo radiato
Ai quattro autori delle poesie identificate quali vincitrici delle prime due sezioni, verrà assegnato il Premio “Mario Bernardi” consistente nella riproduzione dell’applique bronzea di età romana, raffigurante il busto di Sol, conservata presso Museo Archeologico Eno Bellis di Oderzo – Fondazione Oderzo Cultura onlus, Oderzo (TV), oltre ad un attestato di merito.